Ciao mi chiamo Teresa e frequento la V A della scuola Laura Bassi. Scrivo per raccontare la visita che io e la mia classe abbiamo fatto venerdì 24 febbraio alla scuola media Boiardo- Vallisneri per vedere la mostra sulla Shoah, allestita dagli alunni di terza in occasione della “Giornata della memoria”.
Ad aprire la mostra c’erano, scritte su un grande foglio blu appeso al muro, le parole di una bellissima canzone di F.Guccini intitolata “Ad Auschwitz”, in cui l’autore immagina che a parlare sia un bambino morto e cremato in questo campo di concentramento; accanto alla canzone c’era infatti la riproduzione di un camino come ricordo del fumo che usciva dopo che le persone erano state bruciate.
La mostra è composta soprattutto da quadri ( fatti dagli alunni insieme alla loro professoressa di Arte) in cui sono rappresentati tanti momenti della dura vita degli ebrei nel Ghetto e nei campi di concentramento. Ad esempio, un quadro rappresenta la mensa in cui mangiavano, un altro ritrae un ebreo che trascina fuori dalle camere a gas i corpi senza vita di un uomo e una donna, in un altro quadro c’è un soldato tedesco che costringe un prigioniero ebreo a tagliare i capelli a un’altra prigioniera morta…
Mentre guardavamo questi quadri, sentivamo un sottofondo musicale triste che ci faceva sentire ancora di più quanto fossero terribili le scene che erano raffigurate.
Oltre ai quadri era anche esposto, su un tavolo, del materiale: dei capelli finti che rappresentano i capelli tagliati agli ebrei, delle scarpe per ricordare quelle che a loro venivano tolte quando arrivavano nei campi di concentramento e dovevano indossare le divise da prigionieri..
Una delle cose che mi ha colpito di più è stata la riproduzione di un muro, esposto in un angolo della mostra, in cui, su ciascun mattone, le persone morte durante la Shoah ricordano la propria vita con le parole “io ero…” : su un mattone era scritto“io ero una nonna”, su un altro “io ero un neonato”, su un altro ancora“io ero uno scienziato”…
Vogliamo ringraziare i ragazzi di terza media per l’impegno, la bravura e la passione che hanno messo nel loro lavoro. Grazie a loro e a questa mostra noi, alunni di quinta A, abbiamo capito meglio cosa è stata la Shoah e perché bisogna che il mondo non se ne dimentichi mai.
Nessun commento:
Posta un commento