giovedì 30 maggio 2013

Reggionarra 2013

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Per chi non lo sapesse, ma è difficile non saperlo considerata la martellante pubblicità sulle radio locali ( …ma hanno tanti soldi a disposizione? ), sabato 1 e domenica 2 giugno Reggio si anima con le narrazioni di Reggionarra.

E’ l’ottava edizione della Città delle Storie.

Narratori professionisti (???), giovani narratori (!!!!)  e genitori dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia daranno vita a un’esperienza unica con racconti, spettacoli teatrali, laboratori e mostre.

Reggionarra nasce nella primavera del 2006, lo stesso anno in cui, qualche mese prima, avevamo proposto e realizzato nelle nostre scuole i GRUPPI DI LETTURA a casa.

L’idea era la stessa: portare la lettura fuori dall’ambiente scolastico o dalle biblioteche per condurla nelle case e nei cortili .

Nella nostra prima edizione avevamo più di 100 lettori. Il tutto senza sponsor e senza spese, ma con tanta buona volontà da parte dei genitori e degli insegnanti.

L’esperienza è proseguita creando momenti veramente belli per tanti bambini .

Reggionarra nel frattempo è diventata un progetto pilota finanziato dall’Unione Europea e ha trovato numerosi sponsor. Questa è  la forza di Reggio Children.

Chi è interessato al programma delle due giornate , può trovarlo qui

3 commenti:

  1. Buongiorno, sono la mamma di Sofia
    Vorrei fare alcune precisazioni riguardo a quello che è stato scritto su reggionarra.
    Reggionarra non nasce dall'idea di portare la lettura fuori dalle scuole o dalle biblioteche come il progetto lettura, ma nasce da una idea molto diversa: quella di riscoprire la magia della parola, del racconto orale.
    Quel racconto che i nonni facevano nelle stalle, davanti al camino, nei ritrovi d'un tempo quando la televisione non c'era e le storie le favole venivano tramandate oralmente spesso impreziosendole di particolari che le rendevano uniche!
    E' quella magia che incanta i bimbi ma anche gli adulti e li trasporta nel mondo dell'altrove ( un altro tempo e un altro luogo ). Il narratore trasmette la sua "visione" a chi lo ascolta traducendola in parola non leggendola da un libro: è questa la magia che la rende sempre diversa sempre viva e unica!

    Reggionarra nasce da una idea della Istituzione dei nidi e delle scuole dell'infanzia del comune di Reggio Emilia grazie al lavoro del Laboratorio Rodari (composto da 2 persone dipendenti dell'istituzioni che nel mese prima di reggionarra facevano orari impossibili) e di tanti genitori volontari e dal suo direttore artistico ( Monica Morini).
    Reggio Children è intervenuto qualche volta ma in maniera molto marginale: per esempio 3 anni fa il Budget di tutto l'evento ( compresi i professionisti) è stato di qualche migliaio di euro in parte dati dal comune di Reggio e in parte da alcuni sponsor ). Per questo motivo la nascita di Reggionarra vede ha come fruitori privilegiati i bambini di età prescolare.

    Ora, se si conosce come funzionano i progetti Europei e in particolare quelli dell'ambito del programma Long Life Learnig , si dovrebbe sapere che, se presenti un progetto con una azione pilota rodata già da 6 anni, è molto probabile che la commissione europea lo approvi soprattutto se ricco di partner internazionali come quelli che già Reggio Children ha da anni. A quel punto tutte le spese previste ti vengono finanziate però le devi sostenere e rendicontare fino all'ultimo centesimo ( non funzionano come il Finanziamento pubblico ai partiti i progetti europei!). Questo però è successo solo 1 anno fa!

    Io sono un semplice genitore di reggionarra ( anzi ormai ex visto che mia figlia ha da un po' superato gli anni del nido e della scuola materna) e quindi un narratore molto occasionale, però, guardando il programma, se si conosce un po' il mondo della narrazione , non si può dire che non vi siano dei narratori professionisti.
    Per fare un esempio nel reggiano , se si è assistito almeno una volta a narrazioni del teatro dell'orsa, tale compagnia non la si può certo definire " professionisti(???)"

    Grazie per lo spazio la pazienza e la comprensione
    Emma Alboni

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  2. Grazie per il commento perché mi permette di chiarire e di allargare il discorso

    Premetto:
    Reggionarra è una bellissima iniziativa, coinvolge moltissimi bambini e le loro famiglie, riempie la città di storie narrate e lette e fa riscoprire il piacere della narrazione e dell’ascoltare i racconti…

    E allora, perché il tono volutamente critico del post?
    Mi spiego.
    In un tempo di tagli a mannaia sulla scuola, intesa come istituzione, ma anche come edificio da curare e mantenere in ordine , Reggionarra riesce , grazie a numerosi sponsor e al Progetto Europeo, addirittura a raddoppiare la sua offerta. E’ chiaro che tutto questo ha come motore il Centro Malaguzzi .
    Ho una certa allergia verso le vetrine e Reggionarra è una bella vetrina per il Comune , l’Istituzione delle scuole dell’infanzia e il Centro , per questo ha tante risorse .

    Mi spiego meglio
    Tutte le mattine mi alzo con un pensiero: devo alzare in classe la tapparella della portafinestra che le bidelle si rifiutano, giustamente, di alzare. Sembra una banalità, ma la suddetta è rotta da settembre e solo con olio di gomito e lussazione della spalla si può alzare tutte le mattine. La portafinestra è l’unica finestra che si apre, se non alzo la tapparella non c’è ricambio d’aria , è un dato di fatto.
    La tapparella è da cambiare e anche questo è un dato di fatto, costa 200 euro e il Comune dice di non avere i soldi … ma aveva i soldi per Stralunaria, la mostra allestita da Equilibri in Biblioteca . Delle mie tapparelle ne avrebbe potuto comprare almeno 100 .
    Perché Stralunaria e non la tapparella ? Stralunaria è una vetrina per il Comune di Scandiano ed è degna di assorbire molte risorse, la mia tapparella e i mille necessari interventi di piccola manutenzione nelle scuole non sono degni

    Ha ragione lei, il bello di Reggionarra è riscoprire il piacere della narrazione , ma la narrazione è qualcosa di gratuito , è prima di tutto un dono . Mio nonno andava nelle stalle a raccontare storie, ma lo faceva gratis , per il piacere di raccontare .
    Quindi, perché non tornare in Reggionarra a questa gratuità dell’atto della narrazione ? Si può fare , i bambini non amano i professionisti , tolgono genuinità al racconto e alla lettura.
    Ben vengano i nonni ,i genitori , gli studenti più grandi, gli insegnanti . Non sono necessari luoghi strabilianti , basta una casa, la scala del condominio, il cortile …
    Tutto questo noi l’abbiamo fatto ed è stato molto bello

    Una precisazione:
    Reggionarra nasce dalla sinergia tra Istituzione delle scuole dell’Infanzia, Comune , Università e altri soggetti. Solo in un secondo tempo, negli ultimi due anni, è diventata appannaggio esclusivo dell’Istituzione e del Comune , a cui si è aggiunto il Centro Malaguzzi e i Teatri . Tutto il resto è stato tagliato fuori . Vorrà dire qualcosa?

    Altra precisazione :
    In Reggionarra non sono escluse le letture , anche se certamente il tema è la narrazione .


    Al di là di tutti i commenti che si possono fare sull'organizzazione e sulle vere o presunte finalità della manifestazione, Reggionarra è una magnifica iniziativa per Reggio e merita assolutamente di essere vissuta.

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  3. Mi dispiace che lei abbia letto tra le righe ciò che io non ho scritto.
    Non ho mai visto inciuci da nessuna parte, ho solo fatto una considerazione su un evento culturale, molto evento, parecchio costoso.

    Rimane ,senza discussione, l'importanza di queste manifestazioni.

    Credo di non aver detto inesattezze per quanto riguarda gli esordi di Reggionarra: l'Università è stata tra i soggetti fondatori, poi negli ultimi due anni è stata volutamente allontanata, con grande rammarico di chi, negli anni passati, aveva lavorato ( e anche molto, non in modo marginale...) per la buona riuscita della manifestazione.

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